Può un piccolo mensile d'opinione, quale il nostro "Diritti & Rovesci", contribuire a determinare un risultato elettorale che segna una svolta nella vita amministrativa di una comunità? Si, lo può.

Da qualche giorno Sant'Egidio è più libera. Il Sindaco decaduto, autoazzoppato, claudicante e rientrante non ha più la maggioranza nel corpo elettorale. Come auspicato nello scorso numero del giornale, Carpentieri arretra pesantemente nella contesa elettorale; perde il 10% degli elettori ed il 18% del proprio elettorato (vedere tabella). Solo la divisione sciagurata ed inconcludente degli altri candidati, animati da personalismi estemporanei, gli ha permesso di vincere le elezioni. Determinante, poi, la sopresa dell'uovo Pasquale. Si apre, ora una fase difficile della vita amministrativa di questa piccola comunità. La maggioranza a sostegno del Sindaco è composta in larghissima parte da incompetenti che addirittura sostengono quotidiane battaglie con la lingua italiana; escono dal Consiglio Comunale persone che avevano una decorosa cultura dell'amministrazione pubblica. Subentrano degli esperti raccoglitori di voti, largamente in capaci però di sostenere il minimo approccio al governo locale. Attraversiamo oggi una crisi epocale, a livello economico, sociale e culturale, di cui ci sfuggono in larga misura i rischi ed i confini. L'amministratore pubblico deve avere competenze e professionalità, anche perché si è enormemente dilatato il ruolo degli enti locali di prima istanza, quali i Comuni.

La zuffa elettorale è finita. La maggioranza uscita dalle urne non è all'altezza di guidare la comunità in un'ora così difficile. Il Sindaco dovrebbe comporre una giunta di soli assessori esterni. Consideri invece la possibilità di un'amministrazione di "unione civica" che raccolga le migliori energie, ovunque esse si trovino, per la rinascita ed il rilancio di Sant'Egidio. Allora si potrebbe dire: nuntio vobis gaudium magnum...