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Pregiudizio di eguaglianza

L'incompetenza non diminuisce la presunzione

Sarà perché siamo la regione italiana a più alta densità abitativa con 428 esseri umani per chilometro quadrato; sarà perché siamo tra gli italiani più restii ad accettare una vita fatta soprattutto di rispetto delle regole poste alla base della convivenza;  o sarà semplicemente che noi campani, ma soprattutto noi dell’area compresa tra Caserta, Nola e Salerno, siamo molto più menefreghisti, strafottenti, opportunisti, pagnottisti, ed altro ancora  qui non ripetibile, dei restanti abitanti della Campania e della rimanente parte del Paese. 

Fatto sta che, per esempio, la nostra regione è quella con il più alto numero di comuni commissariati nel periodo 2001-2014, ben 436. 

Più dei comuni sciolti nello stesso periodo in Calabria e Sicilia messe insieme. 

Più della Lombardia, la cui densità abitativa è pressoché pari a quella della Campania, con 419 abitanti per chilometro quadrato nel 2016. 

Ed anche l’incidenza percentuale dei comuni commissariati sul totale dei comuni dell’area presa in esame non assolve la nostra regione se non parzialmente. 

Infatti perde il primo posto ma non il podio perché si posiziona seconda,  dopo la Puglia, con il 53,40% dei comuni commissariati nel periodo 2001-2009 ed al terzo posto, dopo Puglia e Calabria, con il 25,80% dei comuni commissariati nel periodo 2010-2014. 

Orbene, che cosa possono nascondere questi dati? 

Certamente ne avranno disquisito uomini politici (e per quanto mi riguarda la loro opinione può contare, al massimo, come il due di briscola), psicologi, sociologi, esperti di relazioni comportamentali di gruppo e, perché no, anche neurologi considerate le sempre più frequenti manifestazioni di follia, in senso lato ma pur sempre follia, singola e collettiva, nell’ambito della governance pubblica.

Tuttavia, c’è da chiedersi se una delle cause scatenanti il dissesto politico-amministrativo di un comune non sia anche la scarsa propensione che noi campani abbiamo verso i doveri ed il fatto che siamo poco avvezzi al rispetto delle regole, al riconoscimento dei ruoli, alla consapevolezza della posizione occupata da ciascuno nella società, dalle più modeste a quelle di vertice. Propendiamo, piuttosto, per una confusione dei ruoli tesa a svilire quello più importante in favore di una rivalutazione del ruolo minore o, almeno, di un appiattimento che possa mimetizzare le differenze fino a  nasconderle. 

Una ricerca in psicologia lo ha chiamato pregiudizio di eguaglianza, fenomeno che si innesca quando due o più  persone si trovano impegnate nella soluzione dello stesso problema. In tal caso i soggetti sono portati a comportarsi come se fossero tanto bravi o tanto incapaci quanto il/i proprio/i compagno/i. 

Già alla dine degli anni ‘90 gli psicologi David Dunning e Justin Kruger definirono il fenomeno come la tendenza degli incompetenti a sopravvalutare le proprie capacità, mentre al contrario i più dotati tendono a sottovalutarle. 

Gli incompetenti, inoltre,  sono incapaci sia di rilevare la propria mancanza di talento, sia di riconoscere il talento altrui.

Per dirla con Marcel Proust “L’incompetenza non diminuisce la presunzione, anzi!”

E così, nella incompetenza  nascono le Amministrazioni Comunali e nella presunzione esse muoiono. 

Si, perché dei 436 comuni commissariati in Campania nel periodo 2001-2014 la delinquenza (mafia, camorra o come volete) è stata la causa di scioglimento solo nell’11,93% dei casi, nel restante 88,07% dei commissariamenti hanno fatto tutto da soli Amministratori e, soprattutto, Sindaci incapaci, incompetenti e presuntuosi. 

Sindaci che non ascoltano le istanze dei cittadini, che ignorano le prescrizioni di legge, che fingono di non sapere cosa succede nei meandri della famosa macchina comunale, che invitano loro funzionari a denunciare le malefatte di qualche dipendente ma si guardano bene dal farlo in prima persona, che si sottraggono alle proprie responsabilità scaricandole su chiunque capiti, che per insipienza rinunciano a svolgere il loro ruolo fino ad abbandonare il Consiglio Comunale insieme con la loro maggioranza quando incapaci di sostenere il confronto con l’opposizione. 

Cosa mai vista prima!

Da questi Sindaci non può che derivare il male assoluto per la città amministrata, l’arretramento sul terreno della crescita morale, sociale ed economica, l’annichilimento delle iniziative culturali. 

Siffatti Sindaci sono quelli che conducono i giovani alla rassegnazione se non alla disperazione, specialmente in periodi di generale difficoltà, come quello che attraversiamo ora, e sono quelli che contribuiscono ad aumentare la già grande distanza tra cittadini e Istituzioni.

Eppure questi Sindaci gestiscono un intera città, piccola o grande, che non è proprio come gestire il circolo di un dopolavoro! 

Alle cure degli incapaci e presuntuosi di turno sono affidati interessi diffusi importanti come, per esempio, la redazione del PUC, passaggio importantissimo per un qualsiasi paese, città o metropoli che sia giacché non solo riguarda il presente, ma ha effetti anche sugli anni a venire di quella collettività.

Senza contare che la distribuzione dei suoli tra le varie destinazioni che un PUC può prevedere, condiziona anche la futura vivibilità di quella comunità ed interagisce con il complessivo consumo di suolo della Nazione, particolare non da poco in un’epoca in cui è divenuta ineludibile la difesa  dell’ambiente per difendere la nostra stessa esistenza.

Ovviamente tutto ciò non può che sfuggire ad una Amministrazione formata da Consiglieri che non vedono, non sentono e soprattutto non parlano, limitandosi a fare come i cagnolini sulle cappelliere delle auto vintage: si e no con la testa e, al momento del voto, pronti al comando, con il braccino teso in alto.

Tutto ciò non può che sfuggire ad un Sindaco impegnato soprattutto a dribblare le responsabilità ed in generale le situazioni difficili; 

non può che sfuggire ad un Sindaco la cui prima decisione è di non decidere e che, se proprio vi è costretto, è pronto a cambiare idea poco dopo; 

non può che sfuggire ad un Sindaco che con magnifica superficialità sforna importanti provvedimenti per revocarli al giro successivo perché illegittimi o clamorosamente sbagliati, così arricchendo il già nutrito album di figure di m...ezza tacca, anche con altri Enti; 

non può che sfuggire ad un Sindaco impegnato soprattutto a cercare di accontentare Consiglieri della sua maggioranza recalcitranti e che minacciano di passare all’opposizione; 

non può che sfuggire ad un Sindaco che deve fare il farmacista con i suoi Assessori per quadrare il cerchio delle loro pretese sempre più alte, incapace di contenerle; 

non può che sfuggire ad un Sindaco alle prese con una maggioranza i cui componenti intendono l’incarico come un modo per raccattare soldi il più a lungo possibile.

Senza contare che Amministrazioni di questa fatta impegnano pesantemente anche la Magistratura, che non è deputata al controllo degli atti amministrativi, ne affollano i ruoli e contribuiscono  ad allungare i tempi delle vicende giudiziarie.

Anche questo penalizza la collettività colpevole solo di aver votato male.

A cosa può condurre una situazione simile? 

L’incompetenza, la presunzione e la mancanza di talento unite alla pochezza d’animo ed alla mancanza di solidi riferimenti etici e culturali, non preludono che al disfacimento totale, con grave danno per i cittadini e per gli stessi Consiglieri ed Assessori, bruciati dallo loro insipienza.Neppure di ciò si rendono conto i piccoli uomini che amministrano questi comuni sfortunati, buoni solo a far entrare la loro città in una vergognosa statistica.

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