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Il coraggio di andare a scuola

La strada concorrente della scuola

A scuola oggi?

Ci vuole più coraggio a studiare che a fare il ragazzo di mezzo alla strada! 

L’alternativa alla scuola, per i ragazzi dei paesi vesuviani, c’è sempre stata. Le nostre strade propongono costantemente, ad una marea di giovani, offerte che non si possono rifiutare: soldi facili corredati da fama, onore e rispetto. Il problema è che questi ultimi, che sono tra i più bei valori umani, sono vissuti da animi che l’istruzione ancora non è stata capace di immettere sulla retta via e plasmare nel giusto modo, non come soldatini ma come esseri felicemente pensanti. È importante imparare a scuola il valore della vita umana, della libertà e della vera famiglia, così che tutti, allo stesso modo coscienziosi, possano avere strumenti validi che rendono logico che è giusto scegliere di studiare al posto di eseguire lavori sporchi.

In giro c’è chi si vanta degli anni passati in galera invece che in Università, dimenticando che se la salute è il nostro bene più prezioso, sicuramente la libertà è il secondo!

La scuola che nutre i ragazzi d’oggi li tiene a dieta su uno degli elementi essenziali per chiunque: la voglia di studiare. È sicuramente utilissimo far appassionare gli studenti ad argomenti specifici, ma sarebbe molto più costruttivo trasmettere loro la voglia di studiare.

L’importanza dello studio  passa in secondo piano se manca la voglia di approcciare ad esso. 

Gli alunni che studiano con voglia riescono molto meglio dei loro compagni e fanno meno fatica.  Tante famiglie permettono ai figli di disobbligarsi nei confronti dello Stato solo fino ai sedici anni, dopodiché la scuola diventa solo un pensiero da scacciare. Far appassionare con lealtà alla lettura crea persone capaci di soffermarsi a pensare e a sfumare gli istinti, giusti o sbagliati che siano. Se si riesce a capire che gettare una carta a terra è sbagliato, non lo si fa più; se diventa solo un divieto buttarla (e noi siamo pieni di divieti e abituati a trasgredirli) probabilmente si continuerà a sporcare le strade.

Ogni docente dovrebbe, quasi inconsapevolmente, trasmettere la voglia di studiare ai propri alunni; studiare fa bene all’animo, soddisfa la mente. Chiunque in aula sia stimolato efficacemente sarà migliorato nella vita. Dove la famiglia non ha lo spessore culturale di capire che è necessario per i propri figli studiare, soprattutto se vogliono vivere una vita con qualcosa in più, allora i docenti devono, per principio, per requisiti e per contratto, insegnare a chiunque da dove trarre la voglia di studiare!

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