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Tutto arriva

Quando il cervello prende per mano il cuore

“Tutto arriva a chi sa aspettare”, questa la frase che qualche tempo fa leggevo sul profilo WhatsApp   di un turbolento adolescente che mi sta molto a cuore. La frase di un ragazzo che appartiene ad una generazione che non è abituata ad aspettare ma ad avere tutto e subito.

Una frase che mi ha portata indietro nel tempo, ad alcuni anni fa, quando, davanti alla porta di una sala operatoria  attendevo che mi dessero notizie di una persona cara.

Non riesco a descrivere con parole ciò che provavo in quel momento ma ricordo di essermi chiesta quanto tempo avrei dovuto aspettare ed ero convinta che non sarei stata capace di farlo neanche per un minuto. Sarei voluta fuggire, essere lontana, essere già al dopo…nel bene o nel male. E invece sono rimasta  lì ad aspettare per ore…. ed il cervello, quel grande organo grigio e bruttino, ha preso per mano il mio cuore inquieto e palpitante ed insieme sono andati in un posto tranquillo a chiacchierare.

Che cosa significa saper aspettare? E saperlo fare in un mondo dove tutti si affannano ad essere in prima fila? Si chiedono l’uno con l’altro.

Significa godere dell’entusiasmo dell’infanzia, del disincanto senile, della stima di se stessi, del rispetto degli altri, significa avere pazienza e fiducia.

Bisogna aspettare per poter godere della bellezza della natura, bisogna aspettare per apprezzare la serenità del cielo che sta sopra di noi, lo splendore della primavera, il grigiore dell’inverno.

L’attesa la cogli ovunque, nelle manifestazioni di affetto, nella folla chiassosa delle grandi città, nella calma dei paesi, nelle aspirazioni frustrate, nelle emozioni represse, nei sogni infranti.

Nessuno ama aspettare, nessuno sa aspettare. La sera, prima di addormentarci pensiamo con affanno al domani e quando inizia il nuovo giorno ci preoccupiamo di quello che verrà. Corriamo con il pensiero verso il futuro, come se qualcuno fosse al crocevia ad attenderci, in realtà è un affanno inutile perché non sappiamo niente del domani  di ciò che ci accadrà.

Saper aspettare significa vivere nella normalità, nella semplicità, senza dover faticare per mostrarsi diversi da quello che realmente siamo, non scatenare gelosie ed invidie, non avere rimpianti per ciò che non siamo riusciti a realizzare, per gli errori commessi, per il tempo sprecato.  

Quel giorno ho imparato che saper aspettare significa anche leggere la disperazione sul volto delle persone, significa ricevere un sorriso di conforto da chi ti sta accanto, significa scoprire negli occhi sorridenti di chi ti viene incontro che stai finalmente per provare il sollievo, che solo una buona notizia può darti e significa anche sentirti un po’ in colpa per chi, in quello stesso giorno, non ha potuto gioire come stai facendo tu.

Saper aspettare significa accettare le rughe del tempo senza perdere la gioia della vita e guardare al futuro come se avessimo ancora tante cose da aspettare e da ASPETTARCI.

A distanza di tanti anni il ricordo di quel colloquio tra cuore e cervello mi commuove ancora. Penso che la vita sia una scuola dolorosa che ti dà tutto e ti può togliere tutto, ma ….tutto arriva a chi sa aspettare.

Grazie ragazzo per la tua perla di saggezza che molto probabilmente non voleva essere nemmeno tale.

Se ti conosco bene a dettarla sarà stato il tuo cuore di tifoso…. ma l’importante è averlo un cuore… che ha preso per mano il cervello ed insieme hanno scritto quella frase. 

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