Altre due recentissime condanne per il gestore dei servizi idrici.

La Cassazione ha confermato in pieno quanto già affermato con la sentenza 8946/2016 di cui vi abbiamo dato notizia nel numero di giugno di questo giornale.

Ora si ripete con le sentenze 12735/2016 e 12736/2016 ottenute dall’avvocato angrese Francesco Buonaventura.

In pratica si conferma che in mancanza di un contratto sottoscritto dall’utente la GORI non può pretendere corrispettivo

alcuno.

Tuttavia, almeno per l’utenza di Angri, è necessario porsi qualche domanda:

1. siamo sicuri che la convenzione con la GORI sia pienamente legittima? 
2. vi sono coni d’ombra meritevoli di essere indagati a fondo e rimossi?
3. quale sorte ha avuto l’impegno preso in campagna elettorale dal Sindaco di Angri, Cosimo Ferraioli, allorquando promise
di “attivare tutte le risorse per la gestione diretta del servizio idrico”?
Non ci sembra che sull’ultimo punto vi siano elementi che facciano ben sperare, anzi!
Recentemente, infatti, l’Amministrazione Ferraioli si è impegnata con la GORI adattivare “a propria cura espese un punto informativo presso gli uffici comunali...garantendo la presenza di personale comunale...sotto sua esclusiva responsabilità” mentre la GORI “non assume alcun onere (anche di carattere economico) tranne una compartecipazione annuale per euro 1.000”!
C’è solo da sperare che tra le altre informazioni date all’utenza vi siano anche le tre sentenze di Cassazione di cui vi abbiamo parlato.
Ma ne dubitiamo molto.
Caro Cosimo, del tuo pomposo programma elettorale ci sembra realizzato solamente il capoverso 2 del capitolo Città delle donne dove ti impegni alla gravosa realizzazione delle “Strisce rosa” destinate alla sosta auto per le donne in dolce attesa e alle mamme con bambini al seguito.
Non mollare, di questo passo hai buone speranze di terminare tutto il programma...