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Joan Mirò e i Surrealisti

Le forme,i sogni e il potere


La Mediateca Marte torna a far parlare di sè, in modo del tutto positivo, e con essa anche Cava de' Tirreni. Infatti ospiterà fino al 20 Giugno 2016 le opere grafiche del maestro Mirò nella mostra " Joan Mirò e i Surrealisti. Le forme, i sogni e il potere", inaugurata sabato 20 Febbraio. Per quattro mesi sarà possibile recarsi alla Mediateca ed abbandonarsi al fascino del surrealismo e dei suoi maggiori esponenti. Infatti si potranno ammirare alcune opere di De Chirico, Dalì, Max Ernst, Renè Magritte, Andrè Masson, Hans Bellmer, Wilfred Lam e Roberto Sebastián Matta.  è opportuno ricordare che il surrealismo nacque nel 1924 poco dopo la Prima Guerra Mondiale, con il contributo di altre due correnti pittoriche, il Dadaismo e la pittura Metafisica.  I surrealisti cercarono, in modo del tutto innovativo, di dare vita ad un'arte figurativa non propriamente astratta attraverso accostamenti inusuali e deformazioni irreali. Decisivo è stato il contributo di André Breton, identificato come il fondatore della corrente surrealista, il quale dopo aver analizzato le opere di Freud era giunto alla conclusione che l'inconscio ha un ruolo predominante nella nostra vita. Ed allora i pittori surrealisti elaborano una nuova idea di realtà e nuova idea di bellezza, criticando i valori in cui si riconosceva la borghesia dell'epoca. Tutto ciò si traduce in un nuovo modo di creare:  bisogna andare oltre la realtà tangibile ed entrare nella dimensione del sogno oltrepassando, se necessario, il limite della ragione. 

Tutta la mostra si divide in tre itinerari di cui la sezione più significativa è quella dedicata alla materia dei sogni , idea intorno a cui ruota tutto il pensiero surrealista e che prende avvio in seguito alla pubblicazione dell'opera di Freud L'interpretazione dei sogni. Dunque, non basta che superare la semplice realtà e trasfigurarla per cogliere l'essenza dell'arte e con essa anche dell'esistenza. Tutto ciò si riversa nella pittura portando alla nascita di una nuova corrente di cui il massimo esponente è proprio Joan Mirò, definito da Breton stesso il "più surrealista di tutti". La pittura dello spagnolo è caratterizzata dalla mescolanza di colori vivaci, elementi geometrici, immagini fantasiose, forme astratte che prendono vita tramite linee piatte su tele giganti. Un'arte visionaria capace di esprime la dimensione irrazionale.¬¬¬                

La mostra dedicata a Mirò ripercorre venti anni della sua carriera attraverso capolavori provenienti da una collezione italiana privata. L'esposizione ci permette di ammirare quaranta opere grafiche del maestro spagnolo, alcune delle quali concepite e destinate ad illustrare opere letterarie. Gli anni su cui si focalizza  (1950-1970) sono quelli in cui arrivano i maggiori riconoscimenti per Mirò ed anche i più produttivi. All'interno della mostra sono stati inseriti video tutorial con lo scopo di aiutare i visitatori a comprendere le tecniche calcografiche utilizzate dai surrealisti. Uno spazio è stato dedicato anche ai più piccoli, infatti si è pensato alla realizzazione di 15 laboratori artistico espressivi, a cui possono partecipare i bambini a partire da 2 anni.  Inoltre vi prendono parte attori professionisti i quali attraverso la lettura di testi e poesie immergeranno il visitatore nel processo creativo dell'artista spagnolo. 

Non resta che recarsi alla mostra e lasciarsi trasportare dalla visione surrealista ricordando che la realtà per Mirò è un punto di partenza mai di arrivo.

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