Contattateci se interessati a questo spazio.

Luigi Mascolo

Quando il fumetto è arte

 “Il fumetto è letteratura disegnata”. (Hugo Pratt)

Quest’affermazione, sostenuta dal fumettista, scrittore, saggista ed attore italiano, nonché autore del noto fumetto Corto Maltese, sembra  aver spianato la strada ad un dibattito acceso sull’importanza del fumetto in campo letterario.

Come attesta l’ingresso del fumetto Dylan Dog, edito da Sergio Bonelli Editore, nella sezione apposita dei libri di letteratura delle scuole superiori italiane, questa “forma d’arte sequenziale”, come la definisce il fumettista statunitense Will Eisner, sta rapidamente guadagnando il suo spazio in ambito letterario anche nel nostro paese, il quale ospita, dal 28 Ottobre al 1 Novembre,  una delle più importanti fiere del settore, il Lucca Comics & Games, che quest’anno compie 50 anni.

La diffusione di testi che siano anche disegnati, oltre che scritti, non costituisce un ostacolo alla diffusione della buona letteratura ma, al contrario, amplia il pubblico dei lettori, che sono invogliati dalle numerose citazioni ad approfondire argomenti altrimenti ostici.

La serie di racconti brevi a fumetti Short Pulp, ad esempio, edita da Polis SA, nata dalla penna dello scrittore e giornalista Davide Speranza e dalla matita del  disegnatore Luigi Mascolo dà voce , attraverso citazioni importanti di libri, film e altre forme d’arte da cui i due artisti attingono, a molte problematiche universali del territorio, come lo smaltimento illegale dei rifiuti, il razzismo e la guerra.

Luigi Mascolo, classe 1984, ha fatto del fumetto la propria vita, seguendo un percorso accidentato ma sempre orientato verso la nona arte.

Nel 2003 consegue il diploma di maestro d’arte e arredatore presso l’Istituto d’arte F. Menna di Salerno; dopo un anno all’Accademia di Belle Arti di Napoli, si iscrive alla Scuola Italiana di Comics a Napoli dove studia  fumetto per tre anni e consegue il diploma di disegnatore e colorista di fumetti. Conclusi gli studi esordisce come disegnatore di due albi editi dalla Cagliostro e press: nel 2009 “L’uomo nero”, sceneggiato da Alessandro De Virgilioe,nel 2011,“Nel nome di Django”, di Piero Viola, remake del film di Sergio Corbucci e ripreso successivamente dal regista e sceneggiatore Quentin Tarantino.

Dopo due anni di black out artistico, durante i quali non si estingue la sua voglia di lavorare nel mondo del fumetto, scrive, disegna e pubblica nel 2013 con la casa editrice SBAM! Comics, un breve racconto , “Il faro”. Nel 2014 pubblica il fumetto autoprodotto “Rendez- vous Noir”nel quale confluisce la sua anima romantica, un po’ ammaccata dal mal d’amore, ma riscattata dalle decadenti atmosfere parigine .Attualmente lavora alla stesura di unimportante graphicnovel , che costituisce l’opera che in assoluto ama di più.

Facile capire perché Mascolo ami tanto il suo lavoro. Del mondo del disegnatore, sporco di matita e china, esalta l’aspetto meritocratico e trasparente. Se un disegnatore è bravo, si vede, il pubblico lo promuove ed è richiesto. Le raccomandazioni, in questo campo più che in un altro, non portano lontano.  A chi è in procinto di intraprendere questa carriera, consiglia di verificare la linea editoriale della casa editrice a cui si desidera inviare i propri lavori, tenendola presente anche quando si assembla il proprio portfolio, una sorta di curriculum figurato, perché è determinante informarsi sul target a cui è destinato il prodotto. Il talento fa il 70% del lavoro, il resto è tenacia, fiducia nelle proprie capacità e amore incondizionato per quest’arte, a prescindere dai compensi.

Le atmosfere create da Mascolo sono tipicamente noir, i suoi personaggi hanno un aura sporca, non eroi senza macchia, ma profondamente umani nelle loro paure, sempre alla ricerca di una spiegazione, mai paghi, sempre tesi verso la verità.

I suoi soggetti subiscono l’influenza dei film Horror anni ’80 e di registi del calibro di  Lucio Fulci, Dario Argento, Roman Polanski e Stanley Kubrick, ma hanno sfumature drammatiche che sottraggono la storia al dominio della cieca violenza e la consegnano al regno onirico della psicanalisi; sono, inoltre, ricchi di riferimenti cinematografici e letterari. Il suo pubblico è un pubblico leggente, che ama il cinema e la letteratura, è un pubblico che gli somiglia perché, in definitiva, molto della sua personalità contamina i suoi lavori.

I suoi sogni d’inchiostro, e chi segue le sue storie coglierà il riferimento, sono più irrequieti che mai e il suo futuro graphicnovel ne realizzerà una parte.

Contattateci se interessati a questo spazio.