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Focus On n° 5 Rubrica d'arte

Raffaele Garofalo Esposito - Il tempo di uno sguardo

Raffaele Garofalo Esposito si diploma al Liceo Artistico A. Sabatini di Salerno e prosegue gli studi all’Università degli Studi di Salerno alla Facoltà di Beni Culturali. Il suo interesse per l’arte, favorito in parte dal fermento artistico del luogo, è maturato spontaneamente, attraverso un’attitudine naturale al disegno.Selezionato nell’ambito del progetto regionale “Chiamata alle arti” 2013, indetto dall’Osservatorio Culture Giovanili (OCPG), espressione del Dipartimento di Scienze Politiche, Sociali e dellaComunicazione e del Settore Politiche Giovanili della Regione Campania inerente all’iniziativa Notte degli Osservatori, ha esposto le sue opere all’Université Libre de Bruxelles riscuotendo notevole successo in Italia e all’estero. La sua collezione di opere contro la violenza sulle donne facenti parte del progetto “L’Arte è Donna” testimoniano il suo impegno nel sociale, confermato dalla partecipazione alle campagne di beneficenza di raccolta fondi per l’Emilia Romagna, in seguito al violento terremoto del 2012.

Ruolo importante nella sua formazione ha ricoperto un docente del Liceo Artistico, Pio Barzaghi il quale indirizzandolo verso l’acquisizione della tecnica ha saputo anche spronarlo nell’individuazione della corrente artistica a lui più congeniale.

L’impressionismo sembra avere avuto un notevole impatto sulla sua produzione: <<Mi affascina molto la pittura impressionista di Renoir - dice l’artista -  il modo in cui il pittore cattura della realtà la prima impressione che colpisce l’occhio. A mio avviso la scoperta della realtà avviene dall’ incoscienza e così, nelle mie tele, le figure emergono dal buio e prendono vita, si concretizzano direttamente dal colore steso con la spatola o i pennelli>>.

Gli chiedo se c’è un quadro che considera l’emblema della sua pittura e mi risponde che “Il Caffè”è la sua prima tela dipinta con questa consapevolezza. L’armonia che trapela si lega inevitabilmente alla routine di gesti ripetuti e quotidiani(come prendere il caffè) di cui si ha bisogno per restare in equilibrio nel ritmo incessante della vita che è irregolare e frenetico. Il sapiente uso del colore sottolinea questo nesso, impossibile da ignorare. Ciò che non è chiaro nella forma, lo è nella sostanza.<< La mia pittura è un’esplosione, come ciò che si carpisce per un attimo in una stanza buia nel momento in cui si accende e si spegne una luce. Il tempo che si impiega a mettere a fuoco l’immagine, che è fulmineo, è il tempo che impiego a realizzare il quadro, come se fosse il mio occhio, non la mia mano a dipingere. La mia opera termina quando il mio ricordo di quell’attimo si esaurisce>>. Ciò che osserviamo nei suoi quadri è ciò che la nostra mente registra inconsapevolmente, come nel processo di elaborazione dei ricordi a livello inconscio che si manifesta nei sogni o,come le chiamava L. Sinisgalli, affermato poeta meridionale, “macchine oniriche”.

La sua produzione spazia tra i soggetti più vari e le diverse forme di esecuzione: acrilico, olio su tela, acquerello e tecnica mista su tela o pannello in legno. La sperimentazione in altri campi ha generato una pittura eterogenea in cui le componenti puramente pittoriche si uniscono a elementi tipici del processo di restauro o del modellato.

Tra le opere più importanti: “Gli uomini di domani”, “Il Passato che benedice il Futuro” e “ Il motore della vita o Natività” .

Alcune delle sue opere, parte di collezioni private in Italia e all’estero, non più disponibili restano una tappa fondamentale nella sua crescita artistica che comprende anche le arti plastiche.

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