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Focus On 5 Rubrica d'arte

Olga Marciano - Messaggi dal mare

Dal 20 al 23 maggio scorsi, l’ipogeo del Complesso Monumentale di S. Pietro a Corte, in Salerno, dal punto di vista della toponomastica, sito accanto allo storico Palazzo Fruscione, sede della ‘Biennale di Arte Contemporanea di Salerno’,proprio in concomitanza de ‘La notte dei Musei’, promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, che quest’anno ha coinciso con ‘Salerno Porte Aperte’, organizzata dal Comune di Salerno, ha ospitatola Mostra d’Arte ‘Deae Maris - Messaggi dal Mare’ dell’artista salernitana Olga Marciano, co-curatrice, insieme a Giuseppe Gorga, della Rassegna nazionale ed internazionale, definitivamente resa istituzionale e rientrante negli appuntamenti dell’ ‘Agenda amministrativa’, del Comune capoluogo di provincia.È importante dire che i messaggi sono stati pensati e scritti da Vicente Barra, ortopedico e chirurgo della mano. L’evento,che ha vistoesposte le sculture ecosostenibili ededicate alla salvaguardia del mare, dalla  poliedrica artista, è stato curato nei minimi dettagli da ‘Salerno in Arte’ con la collaborazione della ‘Soprintendenza delle Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino’e con il patrocinio del Comune salernitano, laddove Enzo Napoli è stato riconfermato con un ampio successo, primo cittadino. 

Per ora sta camminando, velocemente anche, un solo nome:‘Waiting for the Biennale di Salerno 2016’ed è questa l’ operazione che idue artisti e curatori della Biennale,Olga Marciano e Giuseppe Gorga, stanno portando avanti con successo. È, in effetti, un continuo ricordare l’attesa per la imminente prossima ‘madre di tutte le mostre’:la Biennale che tutti aspettano da due anni, dal 2014. 

Quella Biennale d’esordio fece contare 40mila presenze visitatori tra italiani e stranieri … nei due mesi di apertura. Oggi, però, il lavoro da fare è ancora più arduo, basti solo pensare che occorre superarsi, anche se di poco … ma obiettivo è: superare il 2014 (prima edizione) e aumentare, in un mese d’apertura, le affluenze (ovviamente in proporzione), la qualità delle opere e degli artisti.In tutto ciò i due sono abbastanza esperti per poter portare in alto il vessillo della Salerno vera, della Salerno dedita alla vera cultura alla vera arte. 

Alla fine, quando il lupo sarà crepato …e la Biennale conclusa  - peccato perché … il povero lupo selvatico … in fondo non ha fatto nulla ed era per i fatti suoi -  mettendo fuori i numeri ufficiali, verrà fuori un dato che sconvolgerà, in positivo tutto e tutti. Bissato e doppiato il successo del 2014!

Intanto il ‘Waiting for …’,con le mostre ‘Deae Maris - Messaggi dal Mare’ di Olga Marciano e ‘Greens’ di Giuseppe Gorgasono arrivati sulla Costa d’Amalfi. Dopo un incontro tenutosi nel Salone Morelli all’interno del Palazzo Municipale di Amalfi, con il giornalista Alfonso Bottone,direttore di incostieraamalfitana.it ed il compositore Franco Micalizzi per il Premio ‘Uomo del mio tempo’- Sezione Cinema e per il Premio ‘Attraverso le pieghe del tempo’ - Sezione Immagine, c’è stato il Vernissaged’inaugurazione della personale di Olga Marciano ‘Deae Maris - Messaggi dal mare.’

Ma veniamo all’artista salernitana: «Le Deae Maris sono divinità del mare. Abbiamo un mare stanco ed umiliato. Loro recapitano alcuni messaggi all’uomo, affinché egli possa soffermarsi a riflettere.» Questo l’esordio della Marciano, artista che ha esposto ad Amalfi, una parte delle sue sculture,rigidamente ricavate da materiali di scarto e ridate alla vita ma dedicate alla salvaguardia del mare. 

«La mostra, dopo l’avvenuta presentazione al Vernissage, potrà essere fruibile ai  visitatori tutti i giorni. Si potràleggere, sotto ogni opera, il messaggio che invia il mare tramite le divinità all’uomo. Tutte le sculture, poi, sono state realizzate con materiali di scarto - rifiuti - riciclabili, attraverso un lungo processo di lavorazione e trasformazione.  Non si tratta di meri assemblaggi.  Il materiale trattato in prevalenza è costituito da cartone, carta di quotidiani, plastica, legni provenienti dal mare, e tanti piccoli ricordi di viaggi e di memorie importanti della vita, sabbia, legni, conchiglie, sassi, coralli e vetri levigati, raccolti ovunque e conservati gelosamente per anni.  Per la lavorazione sono stati utilizzati collanti e colori naturali.» 

Olga Marciano non si ferma e continua: «La mostra è come un poema epico, che narra le vicende mitiche del mare, l’eterno mare, origine di vita e di civiltà, ormai sfiancato dai soprusi dell’uomo, un mare che si ribella e, parla, attraverso le creature misteriose degli abissi, riemerse dalle profondità, per recapitare all’uomo degli importanti messaggi, custoditi in bottiglia. Il mare è uno stato mentale, una condizione imprescindibile dell’esistenza, un padre che ci parla, potente e maestoso e merita ascolto, amore e rispetto … Questo mare è pieno di voci …Le Deae Maris sono le sirene spiaggiate di Ulisse, coperte di fossili marini, sono le grandi conchiglie di un tempo, oggi abitate da ospiti paguri, sono le vecchie tavole di legno, sopravvissute alle onde, che diventano arche di sopravvivenza delle genti che cercano una speranza in luoghi diversi. Sono i pesci che nel loro silenzio gridano e cercano rispetto. Sono gli uccelli deformi e malati, che tentano di sopravvivere ai disastri dello sfruttamento dell’uomo, sono i nostri figli, che devono imparare a rispettare l’ambiente, ma soprattutto, siamo noi, che abbiamo il dovere di trasmettere loro e alle future generazioni un mondo pulito, sano, vivibile, così come ci è stato regalato.»

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