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Il concetto di incompetenza

Tra un “Facciamo schifo” ed un “Non abbiamo niente” preferisco talvolta tapparmi le orecchie. La questione essenzialmente non riguarda nemmeno il caso opposto, ovvero un’esaltazione esagerata di un qualcosa, e non è nemmeno sterile campanilismo.

Quando mi capita un po’ qui un po’ là di sentir parlare del mio caro paese, Angri, succede spesso che colgo un bel po’ di opinioni stravaganti e disparate. Ciò che però personalmente mi duole di più è quella grossa forma di disfattismo assai diffusa. Tra un “Facciamo schifo” ed un “Non abbiamo niente” preferisco talvolta tapparmi le orecchie. La questione essenzialmente non riguarda nemmeno il caso opposto, ovvero un’esaltazione esagerata di un qualcosa, e non è nemmeno sterile campanilismo.

Dunque chi è l’incompetente o chi sono gli incompetenti? Non mi va , perché non sarebbe né giusto né veritiero, addossare la colpa a qualcuno: ad una fazione politica, ad un’amministrazione comunale in particolare o a chissà chi altro. Ritengo però che da tempo immemore (o forse da sempre) senza distinzione di sponda politica questo bel paese sia amministrato da persone che, sapranno anche fare il loro lavoro e che avranno probabilmente mille qualifiche, ma che di fatto non hanno la minima idea del luogo in cui si trovano. Gente che di Angri non sa niente e se ne ha l’occasione prova anche a far la morale, morale di cosa?

Angri è città d’arte e nessuno lo sa, è impregnata di storia ed arte in ogni angolo ma nessuno lo sa, a nessuno importa. In questo modo tutto ciò “che abbiamo” cade a pezzi e a poco a poco scompare. Qualcuno potrebbe, giustamente, aver da ridire e chiedere “D’accordo, hai ragione ma qui non abbiamo di che lavorare perché dovrebbe importarmi di queste tematiche?”. Ad una domanda del genere senza dubbio risponderei dicendo che occorre sempre e comunque conoscere, capire, comprendere ed apprezzare quello che si è ma tralasciando questo fattore credo fermamente che questa nostra immensa ricchezza possa essere fonte inesauribile di ulteriori risorse da un punto di vista lavorativo, economico e culturale.

Perché l’incompetenza? L’incompetenza è non cogliere le occasioni, è starsene a guardare. Lo scorso 6 Aprile i comuni di Nocera Inferiore, Nocera Superiore e Pagani hanno presentato un progetto di tutto rispetto al XXIII Salone del Restauro di Ferrara direttamente al Ministro Franceschini. Una geniale proposta di sviluppo del turismo e valorizzazione del patrimonio artistico-culturale che potrebbe permettere l’ inserimento delle cittadine in un percorso turistico che parte da Pompei fino ad arrivare alla Chiesa di Sant’Alfonso a Pagani. In questi casi mi chiedo davvero dov’era Angri? La cittadina doriana senza dubbio avrà meno di Nocera in quanto a patrimonio artistico ma quando in merito al progetto ho sentito parlare di Pagani la quale poteva “vantarsi” di un polo di architettura industriale (le fabbriche di pomodori per intenderci) viene automatico mangiarsi le mani.

Basta fare un giro in centro per rendersene conto. Non ha senso tenere in quello stato il Castello Doria. Quale stato? Gli assurdi restauri fatti senza porsi nemmeno qualche domanda sul perché si chiami Castello e non Palazzo. Infatti attualmente il “povero” Castello ha delle tonalità di colore che ricordano più la casa di Biancaneve che non un edificio dal grandissimo valore artistico e storico, simbolo del massimo splendore di Angri.

Purtroppo non finisce qui: perché in città sono presenti numerosi cartelli che indirizzano in un “Itinerario di arte Catalana” quando poi non c’è niente a giustificarlo? Per niente non si intendono certamente le arcate che ci sono e, nonostante versino in uno stato di abbandono, restano comunque molto interessanti. S’intende piuttosto una mancanza di un progetto. Perché un fantomatico “turista” o semplice curioso dovrebbe seguire quella freccia se poi non c’è nient’altro? Ah, quel mezzo cartellino in via Marconi non vale.

C’è ancora un piccolo tassello che manca: la Certosa di San Giacomo (anche se in realtà ce ne sarebbero molti altri). Luogo unico nel suo genere, una vera e propria perla piena di opere d’arte dal valore inestimabile. In che stato si trova? Meglio non saperlo e meglio non entrarci. Attualmente la struttura è assolutamente inagibile e rischia di venir giù da un momento all’altro. Perché perdere tutta quest’arte, tutta questa storia? Perché siamo così masochisti nei confronti della nostra città?

Questa serie di critiche, che non si riferiscono a nessuno in particolare, non vanno però intese come semplice metodo per sembrare “colto” o per attrarre consensi. Credo sia questione di mentalità. Sono pochi gli angresi che possono definirsi tali per tutta una serie di motivi e l’apprezzare e conoscere il proprio paese è senza dubbio uno di questi. Prendetela come una proposta, come un aiuto concreto. Valorizziamo questo incredibile patrimonio, cerchiamo di essere tutti più competenti riguardo la nostra città, difendiamola e ricordiamoci sempre di esserne fieri cittadini, non solo il 24 Giugno.

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