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Che cosa accade in Turchia?

Intervista al giornalista Ismail Bayraktar

Se non fosse stato già chiaro ora lo si può considerare ufficiale: la Turchia é una polveriera. La situazione però é degenerata, e sembra essere senza controllo, dopo il  fallito colpo di stato a seguito del quale i poteri del presidente Erdogan pare siano aumentati in maniera esponenziale. Come mai la situazione é diventata così complicata? Quali sono i veri scenari che potrebbero presentarsi di qui a poco?  Ne ho discusso con Ismail Bayraktar, giornalista turco che più che mai vive tutti giorni quest'atmosfera che, proprio per quelli che esercitano la sua professione, risulta essere pericolosa ed asfissiante.

1) Numerosi attacchi terroristici in pochi mesi e poi il fallito golpe: si può definire la Turchia uno stato in confusione? Da cosa deriva ciò?

Confusione credo sia la parola giusta per descrivere la Turchia ma non quella attuale, più che altro quella dello scorso secolo a causa di guerre civili e crisi economica. Negli ultimi 14 anni infatti, c'è stata la guerra civile con due fazioni contrapposte: da una parte il PKK e dall'altro la Repubblica Turca. Lo scontro vero c'è stato in Parlamento ma non riguardava dei contrasti nazionalisti tra la popolazione del Kurdistan ed i turchi, quanto piuttosto delle visioni ideologiche. Qui lo sapevano tutti che Erdogan voleva e vuole cambiare il "regime" ma non poteva farlo perché necessitava del supporto di almeno 400 parlamentari su 550 totali. Per questi motivi, mentendo, ha cominciato una sorta di discorso diplomatico per la risoluzione dei rapporti con i kurdi. Ha per esempio garantito loro che sarebbe terminata la guerra civile ma il popolo kurdo non gli ha creduto e soprattutto i partiti nazionalisti turchi hanno inteso ciò come un'umiliazione. Ciò significa che il suo piano fallì. Come risposta Erdogan ha iniziato ad aumentare il numero di militari sia nelle città che negli aeroporti con dei trattamenti per i cittadini kurdi molto "particolari". Il perché di tutto ciò? In questo modo poteva avere il coltello dalla parte del manico e minacciare. "Datemi i 400 parlamentari e tutto ciò finirà". Senza specificare poi il numero assurdo di giornalisti arrestati solo perché oppositori del presidente: col tempo é come se il popolo avesse accettato questo male.

2) Qual é il ruolo specifico di Erdogan in tutto ciò e cosa c'entra Fetullah Gulen?

Prima di tutto credo che dovrei specificare chi sia Gulen, per dovere di cronaca. E' il leader dell'organizzazione islamica ed attualmente é negli USA dove ha richiesto asilo politico. Era l'insegnante di Erdogan e metà della nazione potremmo quasi dire che lo venerava, era come un eroe. Aveva un grosso peso, soprattutto economico ed é proprio grazie a Gulen che Erdogan é diventato presidente. Non potevano certo dividersi i poteri, e lo stesso Erdogan intimorito dal consenso popolare di Fetullah Gulen ha cominciato a far spargere la voce secondo la quale egli era il capo di un'organizzazione a stampo terroristico. Nonostante ciò credo avesse ragione, si tratta di un terrorista, ma qualcosa non quadra. Erano grandi amici, pianificavano tutto insieme, il presidente turco sostiene di essere stato ingannato da Gulen ma non é una fonte molto affidabile: ha detto lo stesso di Putin e Assad. Dopo questi avvenimenti i soldati sotto il controllo di Gulen hanno provato a prendere il controllo della nazione ma senza riuscirci.

3) Perché Erdogan parla di democrazia mentre fa l'opposto? E come mai la gente nonostante ciò lo continua a sostenere?

Erdogan é l'ultima persona al mondo che può permettersi di parlare di democrazia. Parliamoci chiaro: é un dittatore. Non ha mai avuto riguardo per i diritti umani. Il fatto é che la nazione storicamente é sempre stata indietro con la mentalità a causa dell'Impero Ottomano.  La religione poi é il modo migliore per controllare le persone ed Erdogan lo sa fare bene. Tre anni fa quando ero in piazza Taksim (ndr ad Istanbul) per difendere davvero la democrazia ha ordinato di sparare sulla folla ed alcuni miei amici per questo motivo non ci sono più. E qual é stata la sua giustificazione? "Ho ripristinato l'ordine!" E ora cosa fa? Invita la gente di nuovo in piazza Taksim per la "democrazia" ? Eh no, non credo sia per la democrazia, é per sè stesso.

4) Proprio in piazza Taksim nei giorni scorsi la gente ha accostato le gigantografie di Erdogan con le bandiere turche, cosa sta succedendo al popolo che ha sempre difeso le idee laiche di Ataturk? E' cambiato forse il significato della parola "Turco"?

La gente qui ha dimenticato Ataturk, alcuni utilizzano la sua maschera per i loro scopi ma diciamolo senza fronzoli: chi supporta Erdogan odia Ataturk. Perché? Perché quest'ultimo incentivava la tecnologia e tutto ciò che é moderno. Ora invece gli eroi del popolo turco sono Erdogan ed altri capi di organizzazioni terroristiche, credo sia pericoloso. La gente non sa essere turca in Turchia, per loro il requisito numero uno é l'essere musulmani quando in realtà la storia dice tutt'altro. E' un peccato.

5) Cosa credi accadrà? Cambierà la Costituzione?

Sì ma credo che ci sia la necessità di questo cambiamento alla radice perché fu fatta nel 1982 da organizzazioni militari. Se Erdogan ci provasse però credo che la Costituzione potrebbe diventare persino peggiore di quella attuale anche perché, l'ho detto prima, usa la religione per controllare le persone. Forse la renderà a matrice islamica come in Arabia Saudita e tutto ciò non é accettabile. Per adesso però non c'è questo pericolo perché non ha potere sufficiente in Parlemento per intraprendere un'azione del genere. Ciò che temo é che la gente non ha più il coraggio di opporsi perché abbiamo visto che Erdogan non ha paura di uccidere per i propri scopi.

6) La Turchia ha sospeso la convenzione Europea sui diritti umani e sono state chiuse molte emittenti televisive e giornali. Quant'è difficile oggi essere giornalisti nel tuo paese?

Ti stupirò. Credo che oggi essere giornalisti sia il lavoro più semplice di tutti qui da noi. Se un giornalista scrive cose positive su Erdogan la sua vita sarà semplicissima e non importa se racconta verità o menzogne. Se invece un giornalista é onesto sentirà la rabbia del presidente. La migliore scelta in questo caso sarebbe quella di non scrivere affatto, se non lo fa é automatica la prigione. Qual é la peggiore ipotesi? Che venga ucciso. Vuoi sapere quanti sono i giornalisti uccisi e messi in carcere da Erdogan? Per dirtelo avrei bisogno di una calcolatrice, davvero. Il presidente ha il controllo totale sui media, solo i social network sono liberi e per questo talvolta vengono chiusi.

7) C'è una speranza per la Turchia? Quale credi possa essere la soluzione se c'è?

C'è sempre una speranza, anche in Turchia ed io ci credo davvero. Dobbiamo farlo noi: dobbiamo spiegare alla gente delle menzogne che vengono raccontate loro, dobbiamo insegnare loro a pensare, a leggere libri. Tutti dobbiamo usare il cervello per batterlo (ndr Erdogan), dobbiamo mostrargli che non ci arrendiamo mai. Potremmo cambiare qualcosa o forse nulla ma quando mio figlio mi chiederà: "Cosa hai fatto per cambiare le cose?" vorrei potergli dire "Ho fatto qualcosa". E' il mio pensiero, credo che abbiamo una grande responsabilità sulle generazioni future e sulla storia. Non abbiamo niente da perdere.

8) Cosa ti senti di dire agli Italiani che leggeranno quest'intervista?

Adoro la vostra nazione, davvero. Siete liberi, avete diritti. La polizia non uccide i giornalisti, non c'è bisogno di nascondere il proprio orientamento sessuale, la propria ideologia, religione o cose del genere. Le donne camminano a testa alta per le strade. Se permetti vorrei finire con una citazione, o meglio, con le migliori parole del migliore poeta di tutti i tempi (ndr Nazim Hikmet) "“Camminare verso il giusto e il vero. Combattere per il vero, il giusto. Conquistare il giusto, il vero”.

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