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Focus On 6

Tullio Argentino - Architetto

“Vorrei che la mia architettura ispirasse le persone ad usare le proprie risorse per muoversi nel futuro.”

Tadao Ando

Tullio Argentino, classe 1964, è figlio di insegnanti e sin da piccolo impara, mostrando una naturale attitudine alla professione che avrebbe occupato da adulto, il valore e la necessità di lavorare sodo per costruire il proprio futuro. Dopo essersi diplomato all’Istituto per Geometri di Cava de’ Tirreni nell’82, si iscrive alla facoltà di Architettura dell’Università di Napoli Federico II. Il suo percorso di studi è intervallato dalle prime esperienze nel mondo del lavoro,prima in qualità di dipendente presso l’agenzia di grafica Sinatora, a Pagani,e poi come titolare dell’agenzia pubblicitaria Lineon, a Nocera Inferiore. Sono questi gli anni segnati da un serio ritorno agli studi, interesse fomentato da docenti del calibro di Antonio Rossetti, con il quale pubblica la tesi “Progetti di carta”, progetto di riqualificazione degli spazi urbani del tutto innovativo nella presentazione e nei contenuti. Il suo percorso di libero professionista inizia come geometra, poi partecipa alla realizzazione di un progetto per il Comune di Pagani inerente alla ristrutturazione dell’area urbana compresa tra Via Malet e Piazza Corpo di Cristo e oggi collabora, insieme all’Ing. Francesco Desiderio e KR Associati, alla costruzione di un Istituto Comprensivo a Corbara, interamente realizzato con unsistema costruttivoinnovativo denominato X-Lam, tecnologia che rientra nel progetto di edilizia ecocompatibile, denominato “SOFIE” (SISTEMA COSTRUTTIVO FIEMME), finanziato dalla Provincia autonoma di Trento e coordinato da IVALSA-CNR, con la collaborazione di soggetti pubblici e privati.

L’interesse dell’architetto Argentino per l’edilizia ecocompatibile ha radici nel suo profondo senso civico, nel suo incondizionato rispetto per l’ambiente e nella necessità, avvertita sin dagli inizi della sua carriera, di costruire senza deturpare, tenendo sempre presente sito storico, funzione e contestualizzazione. Di sicuro hanno influito sul suo lavoro le sue preferenze per lo stile pulito ed essenziale degli architetti italiani Francesco Venezia e Carlo Scarpa e le opere dell’architetto giapponese Tadao Ando, le cui forme architettoniche seguono la naturale forma del paesaggio, piuttosto che disturbarlo e farlo conformare allo spazio costruito di un palazzo.

Nella delicata quanto mai attuale questione su se sia meglio costruire ex novo piuttosto che restaurare edifici storici, Tullio Argentino sostiene, non senza amarezza, quanto la scelta che faccia propendere per la prima ipotesi sia spesso guidata da un interesse economico o dalla minore complessità di procedure con le quali si assicura un edificio nuovo, rispetto alla messa a norma di un edificio storico.

Argentino ha sempre svolto il suo lavoro come libero professionista, assumendosi responsabilità e raccogliendo meriti, senza però disdegnare eventuali collaborazioni con altri studi associati.

Fino a qualche tempo fa, sostiene, si investiva molto sulla ristrutturazione di proprietà private e locali commerciali e, dopo l’incremento dei lavori nel settore sanitario e la sua successiva flessione, il lavoro in team è diventata un’opzione interessante per il libero professionista, requisito, questo, che tra l’altro permette anche l’accesso a bandi regionali, come è avvenuto nel caso dei lavori a Corbara.

L’Istituto Comprensivo in fase di ultimazione a Corbara, ospita scuola materna, elementare e media ed è calibrato per 100 alunni a sezione; si snoda intorno ad un baricentro comune destinato alla mensa e alle attività scolastiche ordinarie, affiancato da un campo da basket di grandi dimensioni da destinare anche ad attività come spettacoli, eventi o competizioni sportive.

La struttura soddisfa tutti i criteri dell’edilizia ecosostenibile, dimostrandone l’accessibilità e l’impiego alla portata di tutti, in considerazione dei bassi costi di gestione e della semplice manutenzione nel tempo.

L’architettura, affermò Ando, dovrebbe restare silenziosa e lasciare che la natura si esprima. Tullio Argentino segue questa traccia con determinazione, sostenendo fermamente l’idea che l’idealizzazione di un futuro migliore rappresenti solo il primo dei tanti passi necessari perché da un progetto si giunga alla realizzazione di un sogno.

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