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La bella estate

Non quella di Cesare Pavese. Riflessioni semiserie su ciò che ci attende

Cosa sarà di noi?

Il Regno Unito esce dall'Unione Europea, i 5 Stelle vincono le amministrative, Renzi le perde, il referendum costituzionale è alla finestra, la crisi economica in casa, gli estremisti islamici alle porte.

Si preannuncia un'estate di merda. In cambio ci sonsoliamocol prossimo campionato di calcio, coi gladiatori pedatori da compravendere, con le starlet sulle spiagge.

Ogni giorno, nel mondo, alcuni milioni di imbecilli attivano il computer, si collegano a Facebook, augurano il buongiorno o esclamano "Che bella giornata!" Immancabilmente altri milioni rispondono "Grazie, mi piace". La cosiddetta "rete" diventa così il cimitero di ogni spirito critico, il nulla assoluto. Una volta il cadere nella rete era sinonimo di inganno, di comportamento da gonzi. Oggi diventa vanto e insulso protagonismo. Teniamo i problemi veri fuori della porta di casa. E per "rovinarvi" le vacanze cerco velocemente di ricordarli.

La crisi economica, accentuata dall'esito del referendum britannico, morde sempre di più. Un'intera generazione di giovani non riesce a trovare lavoro e, soprattutto al Sud, vive consumando i risparmi dei nonni. I nonni sono diventati il bene rifugio per eccellenza. Per il momento li si scambia al mercato nero ma presto avranno la quotazione ufficiale nei mercati borsistici in base all'entità della pensione che percepiscono. La tassazione sul lavoro, imprese, risparmi è a livello di rapina. C'è quasi da augurarsi un trionfo venturo dei fondamentalisti islamici giacché nel Corano una specie di elemosina (zakat) è prevista solo tra il 2,5 e il 10% della ricchezza acquisita.

L'Italia è priva di infrastrutture decenti, di un sistema scolastico adeguato alle sfide della modernità. Ormai è diventato verità il paradosso di Ennio Flaiano "tutte le cose che non so le ho imparate a scuola".

Lo Stato e i suoi organi amministrativi sono diventati luoghi di saccheggio continuo. Ognuno accusa pubblicamente gli altri di essere ladri, corrotti, profittatori. Privatamente, invece, famelici addentiamo beni non nostri mediante evasione fiscale e contributiva, abusivismo edilizio e commerciale, false pensioni. In cambio siamo dilettati dalle certezze gaglioffe del parolaio fiorentino che spaccia per riforme strutturali l'abolizione del bicameralismo paritario (comunque da attuare); ma non saranno certo 200 senatori in meno (perché non 200 deputati?) a risolvere i problemi immani e asfissianti del Paese. Abbiamo bisogno del pane quotidiano: ci propongono brioche. Per non parlare dei Nobel per l'economia che si annidano numerosi tra gli esponenti 5 Stelle con la proposta del reddito di cittadinanza che alimenterebbe una numerosa legione di nullafacenti nelle sale biliardo della Penisola. Mentre c'è bisogno di lavoro vero, produttivo, innovativo e competitivo.

Non voglio avvelenarvi ulteriormente le vacanze. Per il momento auguro a tutti le "chiare, fresche e dolci acque" al mare (se le trovate) o in casa (Gori permettendo, che emette bollette da erogazione di champagne). Bella estate a tutti. Non rispondete: grazie, mi piace. Sono graditi invece i vaffa'.

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