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Un sostegno per estinguere i debiti?

Oggi è possibile!

Dici debito e pensi alla rovina. Non è più così. Una via d’uscita, ancora poco nota, c’è e riaccende le speranze anche dei casi più disperati. La soluzione è racchiusa nella legge  27/01/2012, n.3 e s.m.i. (d.l. 179/2012 convertito nella legge 221/2012). L’apparato normativo disciplina la composizione della crisi da sovraindebitamento. Nello specifico si fa riferimento a “la situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante difficoltà di adempiere le proprie obbligazioni, ovvero la definitiva incapacità di adempierle regolarmente”. Il debitore, in possesso dei requisiti richiesti dalla legge in questione, che versa in uno stato di sovraindebitamento può proporre ai creditori, con l’ausilio degli organismi di composizione della crisi o di professionisti abilitati (avvocati, commercialisti, notai) un accordo di ristrutturazione dei debiti e di soddisfazione dei crediti sulla base di un piano. Un piano che, preveda scadenze e modalità di pagamento dei creditori, anche se suddivisi in classi, ed indichi le eventuali garanzie rilasciate per l’adempimento dei debiti nonché i tempi ed i modi per l’eventuale liquidazione dei beni. Il predetto piano passerà, poi, al vaglio del Tribunale. La nuova normativa disciplina tre procedure di composizione della crisi: l’accordo del debitore, il piano del consumatore e, in alternativa o in specifici casi, in consecuzione ad entrambe le procedure, la liquidazione del patrimonio. Il debitore non sarà solo nel percorso che lo conduce alla soluzione del problema. A guidarlo verso il risanamento dei suoi debiti ci sono appositi organismi o professionisti abilitati. Tra gli organismi di composizione della crisi vi rientrano di diritto, su semplice domanda, le Camere di Commercio, gli Ordini Professionali degli Avvocati e dei Commercialisti e dei Notai, i Segretariati sociali. Rientrano ancora nel novero degli organismi i Comuni, le Province, Città Metropolitane, Regioni e Università Pubbliche (D.M. 202/2014). 

Si tratta di una vera e propria boccata d’ossigeno per chi si sente soffocato dai debiti e non sa come venirne fuori. La normativa non vuole abbandonare chi è caduto in disgrazia professionalmente e punta anche al reinserimento nel circuito economico dei soggetti interessati.

In un clima di sfiducia totale causata anche dalla crisi economica, le misure introdotte puntano non solo all’onorabilità dei debiti, che tiene lontano il debitore dall’emarginazione economica e sociale, ma tutela anche il creditore che incassando il saldo delle forniture riesce a mantenere i costi in equilibrio ed evitare, a sua volta, difficoltà economiche. Si tratta perciò di un prezioso tassello che darebbe olio al sistema economico risanando eventuali falle di crisi.

La normativa ha inoltre un’ulteriore finalità ed è quella di creare nuove occupazioni lavorative. Come? Basta sapersi inventare e aver voglia di progettare ed investire. Quindi, gli ordini professionali e gli enti  in questione potrebbero dare più visibilità a queste iniziative legislative di interesse comune e che in tempi critici possono solo che riaccendere speranza e fiducia.

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