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L'onta di Scafati

Scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni malavitose

La vicenda politico-amministrativadella popolosa città di Scafati è giunta all'epilogo previsto e scontato: lo scioglimento del Consiglio Comunake per infiltrazioni malavitose.

E' il risultato dell'arroganza e del malaffare che è stato confermato dalle indagini pazienti e serrate delle forze dell'ordine e della magistratura impegnate in mesi di intenso e certosino lavoro.

Certamente questo popolo laborioso e civile non meritava un'onta così pesante.

Il commissariamento necessario durerà almeno diciotto mesi, un tempo lunghissimo durante il quale si provvederà alla gestione ordinaria ed al risanamento delle piaghe putrescenti che hanno avvelenato non solo l'economia ma anche e soprattutto l'ambiente umano e determinato danni incalcolabili al buon nome della città.

La nostra storia esce mortalmente colpita, la storia di una comunità che contava ventimila abitanti circa, all'uscita dal dopoguerra, allorwquando era compatta nelle sue tradizioni, florida, in piena espansione, guidata da una classe dirigente che sia in maggioranza sia in opposizione schierava uomini capaci, attenti e preparati, una vita politica vivace al punto tale da esprimere in quei tempi difficili un membro all'assemblea costituente, l'On. Ludovico Sicignano.

L'assetto economico era solidamente costituito da una fiorente produzione industriale, retaggio delle industrie tessili svizzere e successivamente da quelle conserviere espressione del settore primario unite ad una efficace attività commerciale nota in tutta Europa.

Fu una crescita costante accompagnata e modulata da una forte e responsabile azione dei sindacati e delle libere professioni e rese Scafati il più ricco e civile paese dell'agro Nocerino insieme a Nocera Inferiore ed uno dei tre centri della Campania più dinamicamente politici con Torre Annunziata e Castellammare di Stabia.

Sopravvennero anni difficili con il sacco edilizio, l'incapacità di accoglienza dei nuovi cittadini provenienti da paesi limitrofi, la deriva della forzata industrializzazione esterna e la miopia di alcune scelte talvolta motivate da interessi personali e di gruppo.

Alla fine un primo commissariamento con lo scioglimento del Consiglio Comunale negli anni 90.

Da qusto epidosio la città si riprese in pochi anni mentre maturava il convincimento della necessità di una nuoiva classe dirigente a cui affidare le sorti dell'amministrazione pubblica.

Qui finisce la storia ed incomincia la cronaca.

Purtroppo i fatti odierni ci dimostrano che fu una pessima scelta.

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