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Trump e il resto del mondo

Un nuovo corso per la politica mondiale?

L'elezione di Trump a Presidente degli Stati Uniti presenta molti aspetti singolari e talvolta paradossali e crea situazioni nuove con le quali bisogna confrontarsi.

Un candidato repubblicano eletto democraticamente dalle fasce più deboli tradizionalmente di tendenza democratica fa gtridare allo scandalo gran parte delle nazioni europee senza che qualcuno si ponga la domanda più ovvia: perché ciò è accaduto e quale nuovo corso inizia per la politica mondiale?

A mio avviso sia l'elezione di Trump, sia la brexit inglese, sia l'avanzata delle destre europee rappresentano i segni di un movimento vasto a livello internazionale prodotto dal fallimento della globalizzazione che invece di agire come volano per la crescita dei popoli più poveri si è rivelata occasione di arricchimento ulteriore per le caste economiche egemoni. L'economia da produttiva si è trasformata in finanziaria con aumento della disoccupazione e della indigenza. Questa situazione determina la contestazione nei riguardi delle classi dirigenti ritenure responsabili con il successivo ricorso a politiche protezionistiche e nazionali. Ecco il famnoso ritorno della "America agli americani" e della chiusura degli inglesi verso l'Unione Europea e lo stesso tentativo di creazione di un asse con la Russia di Putin il quale ha bisogno di un forte alleato per proteggersi dalla Cina ad est, dai paesi arabi al sud e dai paesi una volta alleati ad ovest.

L'Europa da parte sua può svolgere nelle presenti condizioni solo il ruolo di comparsa avendo ormai da tempo abdicato al ruolo di protagonista. Detto questo, preso atto della stessa messa in discussione della NATO, appare verosimile una nuova stagione di nazionalismi e della difesa dei confini con un'economia dei poveri di tipo autarchica che potrebbe farci ritornare alla società delle Nazioni di anteguerra memoria. E' colpa di Trump? non credo. Bisognerebbe da parte delle nostre classi dirigenti interrogarsi sulle oggettive responsabilità e non liquidare cvon supponenza questo movimento pericoloso e sottilmente rivoluzionario ma giusto e prevedibile con la definizione di populista, semmai con quella di internazional-popolare e correre ai rimedi.

Intanto noi ci preoccupiamo di Renzi e compagni!

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