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Che bel Paese!

Da quale parte voltarsi?

Nell’ultimo ventennio vi è stata una notevole accelerazione dei fenomeni di corruttela, di ammazzamenti e di atteggiamenti incomprensibili da parte della Magistratura.  Il modesto uomo qualunque, l’onesto lavoratore, prima allibito e confuso si è, infine, abituato o rassegnato a tutto, in attesa di chissà quale Messia, che ha cercato ora in uno ora in un altro falso profeta. Il fenomeno ha interessato più ambiti, rendendo il Paese una continua fonte di sorprese, un palcoscenico ricco di rappresentazioni del malaffare nelle più svariate forme. Oggi è difficile avere certezze, in qualsivoglia situazione e chiunque sia l’interlocutore. Finanche rappresentanti della Chiesa si sono sentiti in dovere di partecipare alla gara di disonestà.

Povero Cristo sulla croce! 

Qualche pillolina.

  • “Gli amministratori sono molto semplici a farsi corrompere, c’è gente che non vede l’ora di farsi avvicinare per fare un po’ di soldi” (Raffaele Cantone ANAC).
  • A Scafati un italiano attende 10 anni per essere assolto in un processo penale per minacce con una pistola.
  • Due marocchini liberi dopo meno di due mesi dall’omicidio di un loro connazionale, per una dimenticanza dell’A.G. 
  • Per un fatto commesso nel 2008, dopo otto anni il Tribunale di Nocera Inferiore dichiara estinto per prescrizione il processo per abuso d’ufficio contro 13 persone dell’ASL.
  • La Campania spende un milione e settecentomila euro all’anno per le vedove, i figli e gli affiliati degli ex consiglieri regionali deceduti. 
  • Nel 2015 cinque miliardi di euro sono usciti dall’Italia con il Money transfer. Portano via i soldi, ma le tasse le pagano? 
  • Alberto Stasi ha ottenuto la liberazione anticipata di 45 giorni che ogni detenuto condannato definitivamente  ha il diritto di chiedere “per ogni semestre di pena scontata”. La richiesta è un atto di routine. Di certo ne seguiranno una ogni sei mesi come quasi sempre accade.
  • Condannato a 18 anni in primo grado per  il crudele assassinio della fidanzata  16enne, in appello ottiene uno sconto di 4 anni grazie alle attenuanti generiche!
  • Medico condannato anche in appello per la morte di un paziente, avvenuta nel 2008, e continua ad esercitare.

Che dire?!

Nulla. Perché è tanta e tale la rabbia che monta nel leggere simili porcherie che forse la difesa migliore è quella di ignorarle. Ma così non si va da nessuna parte.

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