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La biblioteca svanita

...e le colpe "di chi c'era prima"

Da ormai troppi anni, Angri è un paese privo di una biblioteca comunale. La colpa non è certo dell’attuale sindaco Ferraioli, né della precedente giunta capitanata da Mauri, ma neppure la si può affibbiare completamente ai vari primi cittadini e commissari degli anni passati.

La colpa è semplicemente di chi c’era prima.

Ed in effetti l’ex sindaco Mauri altro non ha fatto che cancellare la biblioteca comunale per installare nella sua vecchia e decrepita sede, ampiamente ristrutturata con qualche milione di euro gentilmente donato dal ministero dell’interno, un “Centro di aggregazione giovanile per la cultura e la legalità”, mai realmente inaugurato e reso operativo. Ma, come si diceva, la colpa è di chi c’era prima, dal quale la giunta Mauri ha ereditato una struttura pericolante ed inagibile, priva di ogni sorta di organizzazione e documentazione interna, completamente abbandonata all’incuria. Eppure i libri là dentro c’erano, certo andavano ordinati, catalogati, spolverati e sistemati altrove, ma in  un quinquennio ci si poteva riuscire, magari coinvolgendo dei professionisti e non soltanto schiere di “volontari” retribuiti per anni.
Ma certo si dirà che i fondi scarseggiano, che la spesa sarebbe stata eccessiva e superflua e che la cultura va bene finché è gratuita, costa poco o nulla, porta voti quando ci si riempie la bocca in campagna elettorale e la si riesce a portare avanti senza che intralci o ostruisca interessi altri o di altri. Insomma un investimento su una biblioteca sarebbe stato inutile, soldi buttati via, stracciati. Meglio sloggiare i libri dalla loro vecchia e decrepita sede, piazzarli in un qualsiasi locale, raccattare i fondi stanziati dal ministero dell’interno con cui fare un bel “Centro di aggregazione giovanile” sprovvisto di una finalità chiara e di un progetto reale per la sua stessa gestione, ma che permetta di curare gli interessi di una (ridotta) collettività e di passare poi al prossimo sindaco Ferraioli la patata bollente di questa bella struttura in pieno centro, costruita senza uno straccio di piano reale.
E allora il nuovo sindaco Ferraioli, raccolta la patata bollente e chiarito che se viviamo da anni in un paese privo di biblioteca non è certo colpa sua, potrà forse far notare che si sta dando vita a quel che ne rimane, cioè al “Centro di aggregazione giovanile”, inaugurandovi all’interno, il “Centro antiviolenza”. Le cui caratteristiche giovanili e culturali il mio occhio miope tuttavia, proprio non riesce a vedere.
Certo meglio che tenere una struttura in pieno centro completamente inutilizzata, ma forse una qualche idea migliore la si sarebbe potuta anche partorire per far germogliare e rivitalizzare quei locali. Forse coinvolgere le numerose associazioni giovanili e culturali del territorio avrebbe potuto aiutare, visto che il centro sarebbe dovuto essere destinato proprio a quei giovani, per qualche strambo motivo ancora vicini alla cultura. O forse sarebbe stato saggio ripristinare all’interno dell’edificio ristrutturato di via Incoronati la biblioteca comunale, o almeno una parte di essa, così da fornire se non altro un motivo ai giovani per recarsi in quel luogo.
Ma chiedo scusa per queste, assurde ed affrettate soluzioni, di certo troppo elementari, partorite da una mente poco arguta, troppo poco addentrata nei meandri della politica e per nulla avvezza alla tutela degli interessi di una (ristretta) collettività. Di certo più adatte saranno ancora una volta le vostre soluzioni, con le quali si lascerà ancora per anni il paese sprovvisto di una biblioteca comunale e di un qualsiasi altro luogo pubblico in grado di rappresentare realmente un polo di attrazione e di aggregazione per i ragazzi del paese, in attesa che il prossimo primo cittadino angrese sia libero di additare ancora una volta, come colpevole, il proprio predecessore. 

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